Eritrea, architetture coloniali nella "Perla d'Africa"
21 febbraio al 2 marzo 2026 (10 gg)
Un viaggio in Eritrea è un'esperienza affascinante tra storia, natura e cultura. Si parte da Asmara, la capitale modernista, con i suoi edifici in stile art déco e l’atmosfera anni '30. Si scende poi verso Massaua, affacciata sul Mar Rosso, tra architetture ottomane e mercati vivaci. Il viaggio continua nel deserto di Danakil e nelle montagne di Filfil, tra panorami mozzafiato e tradizioni millenarie..
Eritrea, architteture coloniali nella "Perla d'Africa"
dal 21 febbraio al 2 marzo 2026 (10 gg)
(base 10 partecipanti)
PDF Photobook "Eritrea, tracce italiane" di Dario Basile
P R O G R A M M A D I V I A G G I O
1º giorno – 21/02/2026 ITALIA / ISTANBUL / ASMARA
Partenza in mattinata da Milano Malpensa (o altri aeroporti italiani) con il volo di linea Turkish Airlines per Istanbul e proseguimento dei voli per Asmara con arrivo in tarda sera. Dopo le formalità doganali e il ritiro dei bagagli, incontro con la guida locale e l’autista per il trasferimento in hotel per il pernottamento.
2º giorno – 22/02/2026 ASMARA
Dopo la colazione inizia la visita della città. Visitare Asmara è un viaggio a ritroso nel tempo, in un passato che un po’ è anche nostro perché appartiene ai ricordi dei nostri genitori, perché l’abbiamo studiato sui libri di storia e ripetutamente visto nei documentari alla televisione. Asmara, capitale del paese, conserva una chiara impronta del periodo coloniale italiano, negli edifici e nell’arte; ma oltre alle sue notevoli opere architettoniche e giardini perennemente fioriti, questa città è intimamente segnata dall’impronta lasciata dagli italiani nelle abitudini degli abitanti. Si potrà ammirare il Palazzo Imperiale, in Liberation Avenue. Oggi palazzo del Governo, ospitava fino a pochi anni fa il National Museum. Con il suo frontone sorretto da colonne corinzie e interni spaziosi, è considerato uno degli edifici in stile neoclassico più belli dell’Africa. Molto curati sono i suoi giardini sia quelli interni, che quello antistante. Non mancherà di affascinare il Teatro dell’Opera, costruito nel 1918 dall’architetto Cavagnari. E’ un bellissimo esempio di architettura eclettica, conserva un interno delizioso, a quattro piani di palchi e uno spettacolare soffitto “art noveau” affrescato da Saverio Fresa con scene di danza. Un tempo vi si esibivano numerose e famose compagnie, come quella di Renato Rascel o di Renato Carosone. Cena in un ristorante locale e pernottamento in hotel.
Cattedrale Cattolica di Santa Maria; consacrata nel 1923, è ritenuta una delle più belle chiese in stile romanico lombardo al di fuori dell’Italia. L’interno della cattedrale è magnifico: l’altare è in marmo di Carrara, mentre il battistero, i confessionali e il pulpito sono in legno di noce italiano. L’interno è completamente affrescato. Il campanile della chiesa, in stile gotico, domina la città ed è il punto di riferimento della Harnet Avenue, la strada principale. E’ uno dei massimi monumenti della città. Dal campanile, che contiene otto campane, si gode di una bella vista panoramica. Le campane si confondono con la voce dei muezzin che riecheggia dagli altoparlanti dei minareti e con le preghiere dei monaci ortodossi a testimonianza dell’atmosfera religiosa tipica delle grandi città orientali della grande tolleranza religiosa che esiste in Eritrea.
Cattedrale Copta ‘Nda Mariam; la chiesa, che è stata costruita nel 1938 durante l'occupazione italiana domina la città, essendo stata edificata su una collina. E’ una curiosa combinazione di architettura italiana ed eritrea. La cappella d’ingresso è a pianta quadrata, sormontata da tamburo cilindrico con pitture di santi e coperta da tetto conico a tesa spiovente. Ai lati, due brevi tratti di portico a travi di legno, con parete in fondo a struttura listata: notevoli i pannelli della trabeazione, di legno scolpito a motivi axumiti e l’arcosolio interno in legno dipinto, provenienti dalla demolizione della vecchia chiesa primitiva. La chiesa, costruita (con progetto dell’arch. E. Gallo, 1920) sull’area dell’antica, è preceduta da due torri quadrate, che servono come sacrestia e magazzino. Dal piazzale antistante la chiesa, si possono incrociare con lo sguardo le croci copte, il minareto della Grande Moschea e il campanile della Cattedrale cattolica.
La Grande Moschea; Ultimato nel 1938 da Guido Ferrazza, questo grandioso complesso coniuga elementi razionalistici, classici e islamici. La simmetria della moschea è accentuata dal minareto, che si innalza da un lato come una colonna romana scanalata al di sopra di cupole e archi tipicamente islamici. All’interno il “mihrab” (la nicchia che indica la direzione della Mecca) è impreziosito da mosaici e colonne in marmo di Carrara. Lo stile di Ferrazza risulta evidente anche nel disegno della maestosa piazza e nel complesso del mercato che circonda la moschea.
Garage Fiat Tagliero – L’edificio Fiat Tagliero è una stazione di servizio in stile futurista completata nel 1938 e progettata dall’architetto italiano Giuseppe Pettazzi che la progettò secondo forme avveniristiche che ricordano la figura di un aeroplano, con due ali in calcestruzzo di 15 metri di sbalzo. Secondo le leggi in vigore in Italia (e quindi anche in Eritrea) le ali avrebbero dovuto essere sostenute, ma i sostegni previsti in progetto furono rimossi il primo giorno dell’inaugurazione. Le ali tennero e sono tuttora stabili.
3º giorno – 23/02/2026 ASMARA / KEREN
Se disponibile, in mattinata escursione in treno a bordo della mitica “littorina” o del treno trainato dalle locomotive a vapore Mallet dei tempi coloniali. (escursione facoltativa e a pagamento, soggetta a disponibilità). Si avrà la rara opportunità di percorrere una delle più ardite ferrovie al mondo, la cui costruzione risale al 1897, a bordo di treni che risalgono ai tempi delle colonie, ancora efficienti grazie ad una “amorosa” manutenzione. Si percorrerà il tratto Asmara-Arbaroba, circa 18km, uno dei tratti più suggestivi e panoramici dell’intero itinerario. Se l’escursione con il treno non sarà disponibile, la mattina sarà libera per rilassarsi in hotel, esplorare la città in autonomia o passeggiare tra mercatini e caffè locali, immergendosi nell’atmosfera autentica e affascinante di Asmara. Nel pomeriggio partenza per Keren, con varie soste lungo la strada ed arrivo nel tardo pomeriggio.
Un secolo fa gli italiani costruirono un’avveniristica ferrovia in Eritrea. Oggi, in mezzo alle ferite di una guerra recente, le locomotive a vapore sono tornate a correre sui binari dell’ex colonia italiana. Un’impresa straordinaria voluta dal governo di Asmara e compiuta da ferrovieri ultrasettantenni. La linea ferroviaria che collega le città di Asmara e Massawa, superando quasi 2400 metri d’altezza, viene considerata un capolavoro dell’ingegneria italiana. Oggi come allora, quando venne inaugurata nel novembre del 1912, la stampa internazionale, anche la più ostile e avversa, parlò di una “stupefacente prodezza”. Centodiciassette chilometri di rotaie si snodavano tra gole, strapiombi e montagne scoscese. Lungo il tragitto sono dislocate 29 galleria, 13 stazioni, 5 serbatoi d’acqua e 45 tra ponti e viadotti.
Il tracciato è emozionante ed il principale materiale di trazione è composto da locomotive a vapore del tipo Mallet. La stazione ferroviaria di Asmara è un casermone di muri sbrecciati e le insegne scolorite. I vetri della biglietteria non sono in buono stato e la campanella che dovrebbe annunciare i treni resta inesorabilmente muta. La sorpresa si cela al di là del portone d’ingresso. Varcare quella soglia significa entrare in una straordinaria macchina del tempo e trovarsi improvvisamente catapultati nel passato, indietro di cent’anni, in una storia impregnata di magia e di fascino. Il tragitto ferroviario, in parte coincidente con quello stradale, è ripido e spettacolare, percorre i fianchi della montagna, completamente ricoperti dalle piantagioni di fichi d’India, offrendo paesaggi mozzafiato.
4º giorno – 24/02/2026 KEREN / ASMARA
Dopo la prima colazione cominciamo la visita di Keren, col suo sparso abitato aggrappato ai fianchi della montagna, si offre a quanti sono in grado di apprezzare uno spicchio d’Africa ancora autentico e quella sua atmosfera riservata e nostalgica la rende affascinante. La città di Keren col suo sparso abitato aggrappato ai fianchi della montagna, si offre a quanti sono in grado di apprezzare uno spicchio d’Africa ancora autentico e quella sua atmosfera riservata e nostalgica la rende affascinante. Merita sicuramente una visita il Santuario di Mariam Dearit, dove è venerata una Madonna nera inserita nella cavità di un maestoso baobab, e considerata da tutti la regina e protettrici del paese. La “Madonna del Baobab” è molto venerata anche dai mussulmani e spesso vi si svolgono pellegrinaggi ecumenici e interreligiosi; i pellegrini che ogni anno raggiungono tale santuario sono circa quarantamila. Il santuario è curato dai monaci cistercensi che qui risiedono dal 1960. Ci sono diverse versioni e leggende a proposito dell’origine di questo Santuario. Visita ai cimiteri di guerra in cui sono sepolti soldati italiani e ascari (gli indigeni eritrei che combattevano a fianco alle nostre truppe) e a quello britannico. Sosta al Santuario della Madonna del Baobab, legato ad una storia miracolosa che salvò la vita ad alcuni militari italiani. Visita ai cimiteri di guerra in cui sono sepolti soldati italiani e ascari (gli indigeni eritrei che combattevano a fianco alle nostre truppe) e a quello britannico. Se possibile, sosta a Elabered per la visita alla “concessione De Nadai”. Qui venne realizzato dai coloni italiani un efficiente sistema di dighe, ancora oggi funzionante, che permette di coltivare ortaggi e frutta e di allevare animali in stalle modello. Lungo il fiume si vedono grandi alberi di mango. Nel pomeriggio rientro ad Asmara per la cena in un ristorante locale e il pernottamento in hotel.
5º giorno – 25/02/2026 ASMARA / MASSAWA
Prima colazione e partenza per Massawa. (2400 metri circa di dislivello con Asmara in poco più di 100 km di strada). Useremo la classica “Strada degli Italiani”, perché agli Italiani si deve l’ammodernamento a partire dal 1936, della principale arteria stradale del paese che è un capolavoro d’ingegneria civile. Non è l’unico, basti pensare alla ferrovia che ancor oggi corre, in più punti, parallela alla strada, e alla teleferica costruita per il trasporto delle merci dal porto di Massaua ad Asmara, la più grande mai creata al mondo, purtroppo smantellata dagli Inglesi. La strada saliva dai 1.220 metri di Keren ai 2.356 di Asmara per poi scendere, in appena 115 chilometri, fino alla città portuale di Massaua.
Lungo la strada si incontreranno le cittadine di Nefasit, Embatcalla, Ghinda, Dongollo Alto ed infine Dongollo Basso famosa per le sue acque minerali. Per assaporare la Natura in Eritrea basta percorrere una breve distanza dalla capitale e raggiungere uno sperone di roccia lungo la strada fra Asmara e Massawa: si chiama semplicemente “Tredicesimo Chilometro”. Lì si è sopra le nuvole, perché da lì comincia il precipizio verso il Mar Rosso, verso Massawa. L’altopiano più grande dell’Africa, all’altezza di quel chilometro senza nome, va in frantumi, crolla dagli oltre duemila metri di Asmara fino alle sabbie di una meravigliosa costa marina. Le nuvole, spesso, si accatastano lungo il ciglio dell’altopiano e non ce la fanno a scavalcarlo. Chi si affaccia dalle rocce del Tredicesimo Chilometro avrà la sensazione di trovarsi in volo sopra l’Eritrea. Se guarda verso sud vedrà anche un Monastero ortodosso come sospeso nel cielo. Attorno vedrà le braccia spinose dell’euforbia aggrovigliarsi l’una all’altra. A una ventina di chilometri da Massaua faremo una breve sosta al monumento di Dogali, dove nel gennaio 1887 furono massacrati dai guerrieri abissini di ras Alula i cinquecento uomini comandati dal Col. De Cristoforis. Finalmente arriviamo in vista del mare! Le due attraenti isole che formano Massawa si chiamano Taulud e Massawa, e sono collegate alla terraferma tramite dei terrapieni che fungono da ponti.
L’isola di Massawa, invece, è il cuore storico e culturale della città, sede del porto e della parte più antica. Qui, gli edifici in corallo bianco e le eleganti arcate riflettono l’influenza turca e ottomana, mentre le moschee evocano la profonda radice islamica della regione. Proprio qui sorse la prima moschea islamica dell’Eritrea, un simbolo della fusione tra cultura africana e tradizioni arabe. Passeggiare per la vecchia città moresca è un’esperienza unica: tra vicoli ombreggiati, suggestive arcate, storici caffè e ristoranti, è possibile immergersi in un’atmosfera sospesa nel tempo. La gastronomia locale riflette questa diversità culturale, offrendo un mix di sapori eritrei, arabi e occidentali, perfetti per concludere un viaggio tra storia, architettura e tradizioni millenarie.
Massawa e Taulud: tesori Storici tra Influenze Coloniali ed Islamiche L’isola di Taulud, collegata a Massawa da ponti, è il cuore amministrativo della città e ospita numerosi edifici governativi. Tra i più significativi spiccano il Palazzo del Governatore, costruito nel 1872 durante il dominio ottomano, e la Cattedrale di Santa Maria, un’importante testimonianza dell’architettura coloniale. Degna di nota è anche la storica stazione ferroviaria, realizzata dagli italiani, che conserva il fascino del passato e racconta un capitolo importante della storia dei trasporti in Eritrea.
6º giorno – 26/02/2026 MASSAWA / GURGUSUM
Giornata libera per esplorare le meraviglie di Massawa, la "Perla del Mar Rosso", o per rilassarsi sulla splendida spiaggia di Gurgusum. Se scegliete di rimanere a Massawa, potrete perdervi tra i suoi vicoli storici, ammirare l’architettura ottomana e coloniale o visitare il suo vivace mercato. Passeggiando tra i caffè tradizionali e i ristoranti affacciati sul mare, potrete assaporare la deliziosa cucina locale, un mix di sapori eritrei, arabi e mediterranei. Se invece preferite il mare, la spiaggia di Gurgusum vi attende con le sue acque cristalline e la sabbia dorata. Perfetta per una giornata di relax sotto il sole e godersi rilassanti nuotate, immergendovi in uno scenario marino incontaminato. Cena in un ristorante locale e pernottamento in hotel.
7º giorno – 27/02/2026 MASSAWA / ASMARA
La mattinata è a vostra disposizione per rilassarvi o esplorare gli ultimi angoli di Massawa, immergendovi nella sua atmosfera unica tra vicoli storici, mercati vivaci e affacci sul mare cristallino. Nel pomeriggio, inizierà il viaggio di ritorno verso Asmara, lungo l’antica strada panoramica che collega la costa agli altopiani eritrei. Questo percorso offre scorci spettacolari, attraversando paesaggi che mutano gradualmente dal clima tropicale della costa alle fresche alture della capitale. L’arrivo ad Asmara è previsto in serata, giusto in tempo per godervi l'atmosfera rilassata della città e magari concludere la giornata con una cena nei suoi storici caffè e ristoranti. Pernottamento: Hotel Asmara Palace.
Massawa, la Perla del Mar Rosso tra storia e decadenza. Un tempo uno dei porti più importanti della regione meridionale del Mar Rosso, Massawa sorge in un suggestivo scenario con le montagne alte oltre 3.000 metri a fare da sfondo. Oggi, la città mostra i segni del tempo e della storia, con un fascino decadente che meriterebbe un’attenta opera di restauro e conservazione. Ogni angolo di Massawa racconta il suo passato di crocevia di civiltà e dominazioni. Nel 1520, fu occupata dai Portoghesi, che vi rimasero fino al 1556. Successivamente, nel 1557, passò sotto il controllo dell’Impero Ottomano, che ne fece un avamposto strategico fino al 1872, quando venne ceduta al Viceré d’Egitto. Il dominio egiziano durò fino al 1885, quando l’Ammiraglio Caimi prese possesso della città in nome dell’Italia, segnando l’inizio dell’epoca coloniale italiana. Dal 1885 al 1897, Massawa fu la prima capitale della colonia eritrea.
Nel 1921, un devastante terremoto la rase al suolo, ma la città fu ricostruita, mantenendo il suo stile architettonico unico, che mescola influenze ottomane, egiziane e italiane. Oggi, passeggiando tra i suoi edifici in corallo, le antiche arcate e i vicoli intrisi di storia, si percepisce ancora il glorioso passato di Massawa, una città che continua a incantare con il suo mix di fascino esotico e atmosfera senza tempo.
7º giorno – 28/02/2026 ASMARA / DEKAMERE’ / SEGHENEYTI / ADI KEY / ALTOPIANO KOHAITO / ASMARA
Prima colazione e partenza per Dekamerè, in direzione sud, con i fuoristrada 4x4. A Dekamare una breve passeggiata ci farà conoscere il centro, con le case in stile italiano dei primi del ‘900, ed il mercato locale: quello coperto per le varie mercanzie e i generi alimentari, quello degli animali all’aperto. Dalla città si sviluppa la strada che da Dekamere porta a Nefasit, che fu costruita dagli italiani in soli 7 mesi, attraversando la famosa Piana D’Ala e creando una strada che raggiungeva l’Etiopia senza transitare da Asmara. Continuazione per Segheneyti dove si osserveranno i maestosi alberi di sicomoro, i più grandi del paese, alcuni vecchi anche di 300 anni, in quella che è detta la “Valle dei Sicomori”. Il più bello è riprodotto su una banconota del Paese. Sosta ad Adi Keyh. Arrivo a Senafè e Kohaito, dove si ergono le rovine delle antiche città axumite di Metara e di Coloe. Visita delle zone archeologiche.
NB. Questa escursione è soggetta a riconferma per l’ottenimento dei permessi. Nel caso che non venissero ottenuti, l’escursione arriverà sino alla Piana dei Sicomori.
Basata sui diversi nomi della zona che sono legati agli elefanti, Kohaito si ritiene essere stato un centro di commercio dell’avorio e un’area agricola per via dei molti resti di pietre per la macinazione. All’inizio vi erano solo 46 seti individuabili, ma ora il numero è salito a 900.
Particolarmente interessante la diga chiamata Safira a Kohaito, antica di 2500 anni, la cui costruzione è attribuita al VI° secolo a.C. Lo stile e la solidità della diga mostra quanto la popolazione possedesse una tecnologia avanzata di costruzione. Secondo la leggenda, la regina di Saba si è dissetata con le acque di questa diga. Sebbene dettagliate ricerche scientifiche debbano ancora essere completate, la civiltà di Kohaito ha fatto sì che questa zona servisse da “ponte” tra Adulis e altre civiltà come Metera, Keskese e Belew-Kelew. Un altro luogo storicamente importante è Keskese, situato in una zona di 11 chilometri quadrati a 125 chilometri da Asmara, vicino Senafe. Tra i molti resti nel posto, di grande interesse sono alcune stele cadute (10 metri di lunghezza), cinque pilastri di pietra che riportano scritte Sabee, resti di grandi e piccoli muri, e cimiteri. Inoltre, sono sparsi in tutta la zona diversi lavori di artigianato, arnesi di pietra e ottone. Anche se non sono state condotte finora ricerche scientifiche dettagliate, basandosi sullo studio dei materiali ritrovati in superficie e sui reperti scritti in lingua Sabea, si ritiene che Keskese si sia sviluppata verso il IX secolo prima di Cristo.
Rientro ad Asmara per la cena e il pernottamento.
8º giorno – 01/03/2026 ASMARA / ISTANBUL
E’ l’ultimo giorno e sicuramente l’idea di partire e lasciare questo splendido paese vi farà venire il magone. La giornata la dedichiamo all’ultimo shopping, a fare quello che non siamo riusciti nelle altre giornate. Ci inoltreremo nel cuore indigeno della città. Filtrati dalla sensibilità artistica italiana, Asmara ha accolto praticamente tutti gli stili del primo scorcio del Novecento diventando la città Modernista d’Africa per eccellenza. Una specie di foglio bianco dove gli architetti italiani del ventennio fascista, lontani da vincoli e costrizioni della madre patria, poterono disegnare la città dell'utopia. Un luogo dove cimentarsi con i più diversi stili architettonici in voga nei primi decenni del secolo scorso in Europa. Asmara possiede la maggior concentrazione al mondo di alcune tra le più avanzate architetture degli anni '30. A tutt'oggi uno studio esauriente della città non è stato ancora fatto. Semplici forme geometriche di proporzioni classiche sono esaltate da slanciate curve orizzontali e da svettanti torri a gradoni. Troviamo oblò, feritoie e finestre allungate, balconate circolari e ali aggettanti; vani scala cilindrici e tettoie arcuate, mensole curve e strambi comignoli a zig zag, Originalmente intonacata a calce, questa splendida città è stata arricchita dai colori dell'Africa con i pastelli albicocca e turchese, bordeaux, verde lime e oro pallido. Vasi di marmo sospesi con gerani e dalie, e, occasionalmente, scopriamo una villa del Rinascimento, con cancelli in ferro battuto e imposte su torrette, un castello-torre francese, o una villa palladiana con colonne corinzie e timpano rosato. Ville in stile art decò, architetture cubiste, razionaliste, espressioniste, futuriste e neoclassiche arredano gli angoli della città con una magnificenza stile occidentale che può lasciare perplessi. Una realtà parallela questa, cristallizzata attorno a quella dinamica, squisitamente locale, da assaporare tra i banchi del mercato, nel vecchio quartiere dove si smerciano le granaglie e le spezie, oppure nel Medeber.
Caravanserraglio (Medeber) – L’Originale Caravanserraglio, mercato del XVIII° secolo, nato per ospitare il movimento carovaniero, che raggiunse l’apice durante la colonizzazione italiana. Oggi si è trasformato in un centro di botteghe artigiane dedite in gran parte all’arte del riciclo. Dove giovani operai plasmano oggetti di ogni tipo riciclando qualsiasi oggetto di metallo, vecchi copertoni etc. E’ anche un grande mercato dell’usato. Una visita da non perdere, ed è il miglior riassunto della vivacità e del colore dei gruppi etnici eritrei.
Museo Nazionale – In Maryam Gmbi Street si trova il Museo Nazionale con i suoi reperti archeologici delle civiltà antiche che stazionarono in Eritrea e una ricca collezione di oggetti, arti, vestiti tipici dei nove gruppi etnici che compongono la popolazione del paese, è un interessante sguardo antropologico globale sull’Eritrea. Nel museo sono raccolte le testimonianze più belle del passato; la piccola meravigliosa sfinge di Kohaito, le stele axumite con le iscrizioni in Ge’ez, i resti delle più antiche età del mondo, le monete d’oro, d’argento e di bronzo del III° secolo, ritrovate in Dancalia con i simboli del sole e della luna crescente, simboli del dio Alemkah, che vennero piano piano sostituiti con i nuovi simboli della cristianità.
In serata partecipiamo ad una cena tradizionale, dove è possibile gustare la cucina eritrea e le bevande locali, senza “influenze” occidentali ed assisterete alla cerimonia del caffè. In tarda sera trasferimento in aeroporto per il volo di ritorno.
9º giorno – 02/03/2026 ASMARA/ ISTANBUL / ITALIA
Partenza del volo alle 01.50 per Istanbul con arrivo nelle prime ore della mattina, quindi proseguimento con il volo successivo per l’aeroporto di Milano Malpensa (o altri aeroporti italiani).
DOCUMENTI NECESSARI
Passaporto in corso di validità con scadenza non inferiore a sei mesi dalla data di ritorno. Due pagine libere consecutive a disposizione. Il visto è effettuato a cura del tour operator. Necessario il passaporto almeno 30 giorni prima della partenza. Il costo è di 60 euro a carico dei partecipanti.
NESSUNA VACCINAZIONE OBBLIGATORIA
QUOTA DI PARTECIPAZIONE
- 3.400 Euro / persona
LA QUOTA COMPRENDE:
- Passaggio aereo con voli di linea Turkish Airlines MILANO MXP / ISTANBUL / ASMARA A/R
- 9 pernottamenti in hotel con trattamento di prima colazione. Hotel Asmara Palace ad Asmara (6 nts), Sarina Hotel a Keren (1 nt), Grand Hotel Dahlak a Massawa (2 nts)
N.B. Le sistemazioni previste potrebbero essere sostituite con altre similari di pari categoria
- I pranzi durante tutto il viaggio
- Pulmino Toyota a disposizione per tutta la durata del viaggio con autista locale (di lingua inglese) e auto fuoristrada solo per l’escursione dell’altopiano del Kohaito
- Guida locale esperta di lingua italiana per tutta la durata dell'itinerario
- Assistenza di un coordinatore italiano per tutta la durata del viaggio con partenza e rientro insieme al gruppo dall’Italia
- Tutte le visite ed escursioni come descritte nel programma
- Permessi, tasse d'ingresso come da programma
- Set COLORI DI SABBIA™ contenente quaderno di viaggio e t-shirt con logo fronte / retro
LA QUOTA NON COMPRENDE:
- Tasse aeroportuali: 280 euro/persona (soggette a riconferma)
- La quota d'iscrizione: 40 euro/persona (quota di gestione pratica che comprende l'assicurazione medico bagaglio)
- Le cene per tutta la durata del viaggio
- Visto turistico per l’Eritrea (a cura del tour operator) 60 euro/persona
- Escursione con treno storico "Littorina" (soggetta a disponibilità e a pagamento) 80 USD/persona
- Mance a guide e autisti, le bevande compreso quelle alcoliche (dove disponibili) e tutto quello che non è indicato nella "quota comprende"
- Acqua nelle auto a disposizione per i passeggeri
- Le visite come da programma, le entrate ai musei e ai monumenti
- Set COLORI DI SABBIA™ contenente quaderno di viaggio e t-shirt con logo fronte / retro
EXTRA
- Assicurazione annullamento viaggio prima della partenza "All inclusive" (facoltativa); 4% da calcolare sul totale della pratica (ad esclusione della quota d’iscrizione e dei premi assicurativi). Le condizioni dettagliate della copertura assicurativa sono consultabili qui > PDF
- Supplemento camera singola: 590 euro
INCLUSA LA COPERTURA COVID 19
Nella nostra polizza assicurativa AXA abbiamo integrato un'ulteriore copertura dedicata al Covid 19, (COVER STAY) per tutelare i Viaggiatori in caso di eventi come ricovero, convalescenza, rientro a casa e spese di interruzione del soggiorno, anche in caso di quarantena.
COVER STAY – Oggetto dell’assicurazione In caso di fermo sanitario dell’Assicurato, disposto dall’autorità competente per motivi di sicurezza:
• al momento del suo arrivo presso l’aeroporto del Paese di destinazione o di transito;
• oppure durante il corso del viaggio o soggiorno allo scopo di effettuare accertamenti sanitari;
• o in caso di dichiarata quarantena con permanenza forzata sul posto
La Società rimborsa gli eventuali maggiori costi essenziali e indispensabili per vitto e sistemazione alberghiera sostenuti dall’Assicurato per la permanenza forzata in loco e per i titoli di viaggio per il rientro nel territorio italiano.
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